Falcone, Borsellino e le teste di minchia 30 anni dopo

Pubblicato il 5 marzo 2022 • Teatro Via Parrocchia, 39, 20885 Ronco Briantino MB, Italia

«Giovanni ho preparato il discorso da tenere in chiesa dopo la tua morte: “Ci sono tante teste di minchia che sognano di svuotare il Mediterraneo con un secchiello. O quelle che sognano di sciogliere i ghiacciai del Polo con un fiammifero. Ma oggi signori e signore, davanti a voi, in questa bara di mogano costosissima, c’è il più testa di minchia di tutti: Uno che aveva sognato niente di meno di sconfiggere la mafia applicando la legge…”»
[Paolo Borsellino a Giovanni Falcone]

In occasione della giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, celebrata il 21 marzo, e a 30 anni dalla scomparsa di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, l'Amministrazione Comunale di Ronco Briantino promuove una serata in compagnia di Giulio Cavalli* dal titolo "Falcone, Borsellino e le teste di minchia 30 anni dopo".

L'appuntamento è per sabato 19 marzo, ore 21.00, presso il Cine-Teatro Pio XII (via Parrocchia 39, Ronco Briantino).

Scarica la locandina in allegato.
Maggiori informazioni sulla serata sono disponibili cliccando qui.

La serata è a ingresso libero, con obbligo di Green Pass e mascherina.


*Giulio Cavalli è una figura poliedrica e originale nel panorama artistico e letterario italiano: autore, regista e attore teatrale, giornalista e scrittore. Nei suoi lavori a teatro ha sempre toccato temi molto delicati e scomodi, dal turismo sessuale minorile fino ai “riti e conviti” mafiosi (ne sono seguite minacce mafiose di morte e una vita sotto scorta). Come giornalista collabora con Fanpage.it, con il giornale online TPI e Left, per cui cura la rubrica “Il Buongiorno di Giulio Cavalli” visibile ogni giorno anche su Facebook.

Di sè dice: "Principalmente scrivo. Ascolto storie, le cerco in giro, mi ci perdo lasciando briciole per riuscire comunque a ritornare a casa. Le scrivo lunghe quando scendo nelle stanze più interrate e diventano libri. Le scrivo allenando il muscolo della curiosità e diventano editoriali e articoli. E poi le racconto, sui palchi, con il mestiere del teatro che è il mestiere più bello del mondo. E non sopporto gli indifferenti, mai, per niente."

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